Responsabile: Dott.ssa Rita Conigliaro,
Collaboratore: Dott. Filippo Scopelliti
Discorso a parte merita l’ecoendoscopia (esame ecografico dell’addome eseguito attraverso un accesso endoscopico) che ha recentemente rivoluzionato lo studio delle neoplasie cistiche e solide del pancreas. Questo esame sfrutta la sensibilità e l’accuratezza dell’imaging offerte dalla particolare vicinanza della parete posteriore dello stomaco e della seconda porzione del duodeno (dove viene posizionato l’ecografo) con la ghiandola pancreatica e l’albero biliare. Accanto infatti ad una precisa definizione morofologica della lesione pancreatica, l’ecoendoscopia permette l’esecuzione di prelievi “mirati” di liquido cistico (con il dosaggio di alcuni marcatori tumorali specifici che differenziano le lesioni cistiche mucinose dalle sierose) o biopsie di tumori solidi per la loro tipizzazione quando l’ecografia con approccio addominale fallisce per motivi tecnici. Con la stessa metodica è inoltre possibile procedere al drenaggio interno attraverso lo stomaco (pseudocisto-gastrostomia endoscopica) di lesioni benigne post-infiammatorie sintomatiche come le pseudocisti pancreatiche o quelle da fistola pancreatica saccata, e di rimuovere con toilette ripetibile anche in più tempi la necrosi delle raccolte secondarie a pancreatite necrotico-emorragica.
